Buon Compleanno, Leonardo!

Oggi Leonardo da Vinci compie 573 anni: il futuro era già nei suoi schizzi
C’è chi nasce uomo, chi artista, chi scienziato. E poi c’è Leonardo da Vinci, che ha deciso di essere tutto. Il 15 aprile non è solo una data da calendario: è un richiamo secolare alla mente più eclettica che l’Italia abbia mai partorito. E che il mondo, a distanza di 573 anni, non ha ancora smesso di decifrare.
Leonardo non fu un genio. Fu il Genio. Quello con la G maiuscola, che scriveva al contrario, studiava i cadaveri per amore della scienza, costruiva elicotteri quando gli altri ancora si meravigliavano di una carrucola.
Figlio illegittimo, mancino, curioso fino all’ossessione, “Lionardo” da Vinci – così lo annota il nonno – cresce in un mondo che non sa che farsene di uno come lui. Ma lui, del mondo, se ne frega. Lo osserva, lo seziona, lo ripensa. A vent’anni è già nella bottega del Verrocchio. E, stando al Vasari, gli fa passare la voglia di dipingere. Leggenda? Forse. Ma con Leonardo anche le leggende si inginocchiano alla realtà.
L’ARTE, LA SCIENZA, L’INCOMPIUTEZZA
Da L’Annunciazione agli studi di anatomia, dall’Ultima Cena ai progetti ingegneristici, Leonardo ha vissuto come un uomo in perenne prima bozza. Non finiva (quasi) mai nulla, eppure tutto quello che toccava cambiava.
Non ebbe moglie, né figli.
Ebbe invece allievi devoti e un compagno d’arte (e forse di vita), Francesco Melzi, che gli rimase accanto fino alla morte. Era eccentrico, certo. Ma forse era solo libero in un mondo che la libertà non la prevedeva.
Leonardo faceva quello che oggi farebbe saltare in aria i social: dissotterrava cadaveri, sezionava corpi, catalogava organi. Per la scienza, diceva. Per capire. Perché niente poteva restare oscuro. E proprio da questa urgenza di conoscere nasce la leggenda oscura del Genio. Codici incomprensibili, studi sparsi, appunti scritti all’inverso: Leonardo non lasciava manuali, lasciava enigmi. E non a caso il suo nome è oggi sinonimo di mistero e fascinazione pop, da Dan Brown ai meme.
Il dipinto più famoso del mondo – La Gioconda – lo accompagnò fino in Francia, dove morì nel 1519 sotto la protezione del re Francesco I.
573 anni dopo, Leonardo resta l’unico capace di far dialogare Rinascimento e postmoderno senza nemmeno provarci. È il simbolo di un’Italia che ancora fascina, che ancora crea, che ancora – a volte – si sorprende di ciò che è stata capace di generare.
Buon compleanno, Leonardo.